L’avvicinarsi della stagione invernale ripresenta la paura degli stati da raffreddamento o dell’influenza, patologie che nelle stagioni fredde moltiplicano la loro probabilità di svilupparsi anche a causa della diminuzione delle difese del nostro organismo.

Queste malattie che in passato rappresentavano dei veri pericoli, basti pensare il numero di morti che fino a metà del secolo scorso l’influenza mieteva anche in Europa occidentale, oramai rappresentano (tolte le categorie a rischio come gli anziani ed i bambini) più un fastidio che un reale pericolo, fastidio che però costringe, come nel caso dell’influenza, il paziente a stare a letto ed assentarsi così dalle proprie attività lavorative, di studio o sociali che siano.

La mutabilità del virus dell’influenza rende poi difficile la messa a punto di un vaccino unico, costringendo così ogni anno ad una nuova vaccinazione.

Insieme alla vaccinazione è però sempre consigliabile la stimolazione delle difese immunitarie, in modo da rendere il nostro organismo più pronto ed efficace nel caso di aggressione da agenti patogeni siano essi virali o batterici.

A tal fine ci viene incontro la fitoterapia, ovvero l’utilizzo di piante officiali per uso terapeutico.

L’Echinacea Angustifolia, infatti è da sempre usata come immunostimolatore; già gli indiani del Sud Dakota la utilizzavano per la cura di malattie virali e per aiutare la cicatrizzazione. L’avvento della moderna farmacologia ha poi spiegato scientificamente le osservazioni empiriche fatte dagli antichi abitanti del Nord America confermandone la capacità di aumentare la resistenza alle infezioni.

Questa proprietà è dovuta all’azione sinergica di vari principi attivi presenti nelle parti aeree e nella radice di questa pianta erbacea, che riescono a degradare una sostanza presente nella maggior parte dei microrganismi patogeni responsabile della penetrazione dei microrganismi stessi nei tessuti. Impedendo la penetrazione del microrganismo ne diminuisce anche la carica  patogena proteggendo così l’organismo attaccato. Inoltre il complesso fitochimica estratto dall’Echinacea stimola l’azione degli ormoni corticosurrenalici ottenendo così una discreta azione antinfiammatoria.

L’Echinacea può essere assunta in diverse forme, dalla tisana all’estratto alla tintura madre, e la posologia cambia a seconda della modalità di assunzione; ottimi risultati si ottengono con l’utilizzo preventivo, che deve cominciare alla comparsa dei primi sintomi associati a stati influenzali e ad altre malattie da raffreddamento.

L’utilizzo dell’echinacea è sconsigliato in caso di malattie autoimmuni, neoplasie, gravidanza ed allattamento.